
Il Noma chiuderà nel 2016 per riaprire nel 2017 come giardino urbano
Quando si gestisce un ristorante con la proiezione del ristorante Noma (quattro volte eletto miglior ristorante del mondo nei World’s 50 Best dei media), è necessario non smettere mai di andare avanti, di camminare all’inseguimento dell’ideale gastronomico che ti definisce. Con questo in mente, lo chef danese René Redzepi ha annunciato questa settimana che questo sarà l’ultimo anno del suo ristorante come lo conosciamo. La sua idea: chiudere nel 2016 e riaprire un anno dopo in un altro luogo e come ristorante con un orto urbano.
“In un ristorante di questo calibro, avere la propria fattoria ha senso”, ha sostenuto Redzepi al New York Times, sottolineando che era il momento di chiedersi cosa volevano e dove volevano andare. Il nuovo concetto sarà situato a pochi metri dalla sede attuale, a Christiania, un quartiere unico e alternativo di Copenhagen.
Con questo cambio di direzione (bisogna ricordare che non è il primo chef a scegliere di avere un proprio orto e una propria fattoria), René Redzepi radicalizzerà ancora di più la stagionalità delle sue proposte. L’idea, in breve, è quella di sostituire i tradizionali menu degustazione con un menu basato esclusivamente su prodotti di stagione. Questo si tradurrà, per esempio, in un chiaro impegno per l’orto in primavera e in estate, in piatti di selvaggina in autunno e in piatti di pesce in inverno.