
Cobo Estratos, il nuovo progetto di Miguel Cobo a Burgos
Dopo diversi ritardi, Cobo Estratos, il nuovo spazio dello chef, ha finalmente aperto le sue porte. Miguel CoboIl ristorante è dotato di tutte le misure di sicurezza necessarie per questo periodo post-confine. Situato proprio nel centro di Burgos, in Calle de la Libertad 9, è un edificio di quasi 1.500 metri quadrati che ospita due diversi ristoranti con cucine indipendenti: Cobo Tradición e Cobo Evolución.
Polpo bao glassato, cipollotti
cipollotti e cachelos
Cobo Tradición è il ristorante aperto al pubblico dal 3 settembre. Una tasca evoluta dove potrete gustare la cucina di terra e di mare: piatti semplici e gustosi delle ricette più tradizionali. Tra i piatti di mare possiamo trovare il Polpo di Bao con glassa, cipollotti e cachelos; Caldereta de Bogavante del Cantábrico (stufato di aragosta cantabrica); Merluza del Vallés (nasello) o cozze di roccia in salsa Raqueros, tra molti altri. C’è anche una grande varietà di piatti locali: cosciotti di agnello da latte stufati alla vecchia maniera; pollo ruspante (Sierra de Cantabria) e patate arrosto; polpette di vitello al tartufo nella loro salsa con purea Robuchon o coda di vitello frisona stufata in salsa Ribera con patatine. E su una nota dolce, alcuni classici come il budino di riso asturiano caramellato, il cheesecake al forno con gelato al formaggio fresco e la Tatin di mele caramellate con gelato alla vinaccia.
Cobo Evolución è l’altro ristorante, con una capacità di circa 20 commensali, che sarà operativo tra qualche mese e farà un viaggio attraverso sei fasi della storia (Africa, Atapuerca, Altamira, Neolitico, Roma e Mestizaje) attraverso il menu degustazione Humanity. Qui si concentrerà nel mostrare i diversi processi e tecniche alimentari che gli ominidi sono riusciti a sviluppare fino a raggiungere i giorni nostri. Questo è qualcosa che Miguel Cobo ha ricercato, insieme all’Università di Burgos, nello ‘Studio in Tecnologia Alimentare Applicata’, sotto la supervisione dei professori Isabel Jaime Moreno e Sagrario Beltrán. Un progetto che lo chef cantabrico ha potuto realizzare grazie alla collaborazione di Carlos Díez, professore dell’Università di Burgos, l’archeologo Eduald Carbonell, il paleontologo José María Bermúdez de Castro e il paleoantropologo Juan Luis Arsuaga.